Il 24 luglio, The Trademark Lawyer ha riportato che la Danimarca ha proposto una nuova legge che potrebbe cambiare radicalmente il modo in cui proteggiamo l’identità personale nel mondo digitale. La proposta prevede di trattare l’aspetto di una persona — il suo volto e la sua immagine — come proprietà intellettuale. In pratica, darebbe alle persone il diritto di far rimuovere versioni false generate dall’intelligenza artificiale e di richiedere un risarcimento in caso di uso improprio della propria immagine.
La legge si applicherebbe a chiunque la cui immagine venga utilizzata in Danimarca, indipendentemente dalla nazionalità. Sono previste eccezioni per la satira, la parodia e il giornalismo, per tutelare la libertà di espressione.
Per le aziende — soprattutto quelle con fondatori, portavoce o testimonial noti al pubblico — questa proposta rappresenta un cambiamento significativo. Le tecnologie deepfake sono sempre più sofisticate e accessibili. Chiunque può creare video o immagini false e convincenti che potrebbero danneggiare la reputazione di un marchio, confondere i clienti o fuorviare gli investitori.
La proposta danese offre agli individui — e quindi ai marchi che rappresentano — uno strumento legale per reagire. Se qualcuno crea un deepfake di un CEO o di un influencer di un'azienda e lo diffonde in Danimarca, la nuova legge potrebbe presto consentire la sua rimozione e perseguire i responsabili.
Tradizionalmente, i marchi servono a proteggere loghi, slogan e nomi commerciali. Ma oggi, la reputazione è sempre più legata ai volti e alle personalità — soprattutto per i brand costruiti intorno a persone. Questa proposta porta il concetto nel campo giuridico, riconoscendo l’immagine di una persona come qualcosa che merita la stessa tutela di un marchio.
È facile immaginare che leggi simili possano essere adottate anche in altri paesi europei. Se la Danimarca sarà la prima, altri potrebbero seguirne l’esempio, aiutando sia le aziende sia i privati a proteggere la propria identità online.
Per i proprietari di marchi, questo è il momento di riflettere su cosa sia effettivamente protetto. La maggior parte delle aziende protegge i propri loghi e nomi di prodotto. Ma che dire delle persone associate al marchio? I loro diritti d'immagine sono tutelati? Un deepfake fuorviante potrebbe compromettere la fiducia dei clienti?
Anche se la proposta danese non è ancora legge, è un chiaro segnale: proteggere un marchio oggi significa andare oltre i semplici segni distintivi. Immagine e reputazione stanno diventando beni fondamentali — e presto potrebbero essere riconosciuti come tali anche dalla legge.